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Castagne, buone prospettive nel grossetano

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Lascia ben sperare per il futuro la situazione che è emersa dall’incontro pubblico coi castanicoltori che l’associazione della castagna del Monte Amiata Igp ha tenuto nei giorni scorso ad Arcidosso (GR).

Il presidente dell’Unione dei comuni amiatini, Jacopo Marini, ha commentato: “Ci vorrà ancora un po’ di pazienza, ma siamo sicuri che i risultati arriveranno”. L’incontro ha toccato tutti i punti salienti di un quadro complesso per i castagneti, e ha messo a fuoco tre priorità: lotta al cinipide, stato dei terreni e muffe delle castagne, furti nei castagneti

La lotta al cinipide, nello specifico, sta dando buoni frutti: “Il 60% dei castagneti, secondo il monitoraggio effettuato dagli esperti – riferisce Marini – è coperto dal Torymus, l’antagonista. I castagneti in cui gli interventi sono avvenuti prima stanno riprendendosi, gli altri siamo sicuri che col tempo torneranno a essere fiorenti”. Le situazioni migliori si rilevano in tal senso a Monticello Amiata, Salaiola, Macchie, laddove i lanci dell’antagonista sono stati precoci.

Per le muffe delle castagne e stato dei terreni, l’impegno degli esperti sarà di stabilire se il terreno dei castagneti ha bisogno di essere concimato, quali sostanze mancano e intervenire per le muffe delle castagne rilevate negli anni scorsi, affinché il prodotto sia commerciabile in modo lusinghiero: “I castagneti – ha rilevato Marini – sono stressati per il cinipide e per altri fattori, non ultimi quelli legati a pratiche colturali diverse rispetto al passato. Per cui occorre fare un’analisi dei terreni e vedere se mancano di qualche sostanza, per passare, eventualmente, alla concimazione. Invitiamo dunque tutti i castanicoltori a mettersi in contatto con l’associazione della castagna per poter conferire il terriccio dei propri castagneti ai tecnici dell’associazione che li faranno analizzare dagli istituti scientifici con cui hanno convenzioni e contatti”.

Ultimo ma non per importanza, il capitolo furti. “Un fenomeno spiacevolissimo – ha commentato Marini – e subito dopo l’estate saremo a lavoro per trovare soluzioni. L’idea è quella di convocare ai primi di settembre vari attori e stilare un protocollo: castanicoltori e loro associazioni, commercianti di castagne, istituzioni e forze dell’ordine. Stabiliremo, sottoscrivendo un protocollo, misure e azioni per fronteggiare questo problema”.

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