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Castagne, in Salento continua la lotta al cinipide

castagne

Prosegue anche nel meridione d’Italia la lotta al cinipide galligeno, altrimenti noto come vespa cinese, che nel recente passato è stato responsabile della distruzione di interi castagneti in tutta Italia. Anche il Cilento non è rimasto indenne da questa piaga e, recentemente, sono state definite nuove misure per proseguire la lotta biologica a questo insetto. In particolare il Comune di Magliano Vetere, in provincia di Salerno, ha impegnato nei giorni scorsi la somma di 2.400 euro per effettuare 20 lanci di Torymus Sinensis, l’insetto antagonista del cinipide. Anche questo piccolo centro si unisce quindi all’attività dell’Associazione Castanicoltori Campani, il primo organismo, insieme a soggetti pubblici e privati, ad occuparsi di importanti monitoraggi proprio sulla presenza del cinipide in Campania e in particolar modo nella provincia di Salerno.

Il cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) attacca esclusivamente le piante di castagno. La diffusione avviene per via naturale con il volo delle femmine adulte, ma soprattutto attraverso il trasporto di piante o parti di piante infestate (p.e. rami o materiale di propagazione, però non con i frutti). Da metà giugno a metà agosto le femmine alate depongono le uova in gruppi generalmente di 3 – 5, che occasionalmente possono essere fino a 30, nelle gemme a legno e a fiore. L’insetto adulto muore dopo qualche giorno. Nel complesso, una femmina può deporre fino a 300 uova. Dopo circa 40 giorni si raggiunge il primo stadio larvale, che sverna. In questo periodo non si osservano cambiamenti esteriori sulla pianta. Solo dopo l’inizio della stagione vegetativa si verifica un’importante reazione della gemma colpita: nell’arco di poche settimane si formano, sui getti terminali e laterali dei rami e sulle foglie, le caratteristiche galle, con colorazione da verde a rosa brillante, del diametro di 5 – 20 mm. Le larve bianche, cieche e apode, si nutrono all’interno della galla per 20 – 30 giorni, prima di impuparsi (tra metà maggio e metà luglio) e di fuoriuscire sotto forma di femmina alata. Le galle rinsecchiscono, ma rimangono visibili sulla pianta per l’intero anno.

 

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