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Frutta secca, un “bancomat” per la Gdo

frutta secca

La frutta secca si conferma sempre più in ascesa. Secondo i dati elaborati da Nielsen, nei 12 mesi che vanno da febbraio 2016 a gennaio 2017, nel circuito della Gdo le vendite di frutta secca a peso variabile sono cresciute in un solo anno dell’11,1%, per un fatturato di 185,3 milioni di euro, mentre quelle a peso imposto hanno fatto segnare un +12,1%, per un valore di 704,9 milioni.

Il prodotto leader di questa speciale classifica si confermano le mandorle senza guscio che, nel periodo preso in esame, hanno generato un fatturato di 89,4 milioni di euro, ovvero un + 22% rispetto all’anno prima. Seguono poi le noci con guscio che hanno prodotto 74 milioni di fatturato, con un +10%.

L’unico dato da interpretare è quello dei pinoli sgusciati, che sono sempre molto importanti in termini assoluti per le vendite di frutta secca, ma risultano in calo del 5,1% rispetto a 12 mesi prima, con 49,8 milioni di euro di fatturato. Tuttavia, il segno negativo è dovuto soltanto al calo dei prezzi, dal momento che i volumi risultano in aumento dello 0,9%.

Sempre sopra i 40 milioni di euro nelle vendite si collocano le arachidi senza guscio (48,6 milioni di euro per un +8,8%) e quelle con guscio (41,6 milioni di euro per un +8,9%), i pistacchi con guscio (44,5 milioni di euro per un +7,9%) e le noci senza guscio (47,7 milioni di euro per un +19,4%).

Notizie positive anche sul fronte della frutta essiccata, che si colloca tra i prodotti di punta per chi cerca di seguire uno stile di vita salutare. Da febbraio 2016 a gennaio 2017, sempre secondo dati Nielsen, le vendite nella Gdo hanno raggiunto i 119,6 milioni di euro, con un +7% rispetto ai dodici mesi precedenti.

 

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