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Pistacchi di Bronte sorvegliati speciali

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Pistacchi di Bronte “sorvegliati speciali” in questi giorni. Come ha riferito la stessa tv britannica “BBC”, che un paio di giorni fa ha dedicato un lungo servizio all’oro verde di Bronte, i carabinieri stanno infatti già organizzando servizi di pattugliamento a protezione dei preziosi pistacchieti, in vista della raccolta che inizierà a settembre.

“Opereremo una serie di operazioni precauzionali”, ha dichiarato il tenente dei carabinieri Nicolò Morandi alla BBC. “Il pattugliamento avverrà di giorno e fino alla mezzanotte ed oltre, e se necessario invieremo sul posto anche un elicottero”.

Si tratta in pratica di sorvegliare le pendici settentrionali dell’Etna, dove si trovano circa 3.000 ettari di pistacchieti facenti parte dell’area del Comune di Bronte e dove operano 230 produttori autorizzati.

“Anche se quella di quell’angolo di Sicilia può essere definita una produzione di nicchia – riferisce l’agenzia di stampa Efa News – solo l’1% rispetto ai numeri prodotti dai “giganti” Iran e Stati Uniti, il pistacchio verde di Bronte è la varietà più pregiata (e più costosa) in assoluto, che può vantare una Dop, Denominazione d’origine protetta, concessa nel 2009. Definito “l’oro verde di Sicilia”, la sua zona di produzione deve ricadere nel territorio di Bronte, Adrano e Biancavilla a un’altitudine variabile dai 300 ai 900 m slm. Una curiosità: a Bronte, la pianta di pistacchio è chiamata scornabecco, che deriva dalla parola spagnola cornicabra (corno di capra). O anche frastucara (frastuca il frutto) in dialetto stretto. In cucina è utilizzato in molteplici modi: come ingrediente per dolci e gelati, come frutta secca usata per insaporire i salumi, mortadella, salame al pistacchio prodotti da alcune aziende siciliane, o per fare il pesto alla brontese”.

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