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La mandola di Amendolara è diventata De.C.O.

Mandorle

La mandorla di Amendolara è pronta a fare il suo ingresso nel mercato. Il Consiglio Comunale di questo centro di circa 3.000 abitanti, in provincia di Cosenza, ha infatti approvato all’unanimità il Regolamento per la istituzione della De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) e la concessione del marchio per il prodotto “Mandorla di Amendolara”. Un primo, significativo, passaggio per l’introduzione, ufficiale e strutturata, alla commercializzazione.

Già oggi, il prodotto tipico di questo territorio è utilizzato da alcune attività commerciali per la realizzazione di ricette uniche nel suo genere, come i pasticcini del Panificio Tufaro, la mortadella alle mandorle della Macelleria Cirigliano e il gelato ai Sapori di Amendolara della Gelateria Murgieri. Tutte eccellenze premiate a margine del convegno “Aminnuar: dal mito alla realtà”, che si è tenuto subito dopo il Consiglio Comunale. Qui si è discusso, davanti ad un attento e numeroso pubblico, dello stato dell’arte del progetto di valorizzazione della mandorla.

Un riconoscimento è stato ottenuto anche da Leonardo Liguori, che ha messo a disposizione alcuni mandorli di proprietà, appartenenti alla genìa della “Pizzutella”, varietà di albero di mandorle unico al mondo.

Nel territorio di Amendolara sono presenti un centinaio di varietà di mandorlo, ma gli studi scientifici del Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo (Bari), con il quale il Comune ha sottoscritto una convenzione assieme all’Arsac (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura in Calabria), si sono concentrati durante il convegno su tre varietà: la “pizzutella”, appunto, ma anche la “mezza mullisa” e la “mullisa piccola”. Al convegno hanno partecipato, oltre al padrone di casa, il sindaco Antonello Ciminelli e la consigliere delegata all’Agricoltura, Mariateresa Stamato.

“Abbiamo riscontrato una qualità davvero alta nella mandorla di Amendolara – ha commentato la Stamato – Siamo sulla strada giusta”. Presenti anche i vertici del Centro di Ricerca “Basile Caramia“, il delegato Pasquale Venerito e il direttore Vito Savino, i quali hanno illustrato il lavoro di mappatura genetica effettuato sugli alberi di mandorlo (dalla foglia, al fiore, al frutto) con la conseguente richiesta al Ministero dell’Agricoltura dell’inserimento nell’apposito registro.

Nel frattempo, comunque, con l’approvazione del marchio De.C.O. la mandorla di Amendolara potrà essere utilizzata nella trasformazione e quindi commercializzata come tale.

Moderatore del convegno è stato il giornalista e direttore di Paese24.it, Vincenzo La Camera, il quale ha ricordato le origini del nome Amendolara, che prima di identificarsi come tale è transitato attraverso alcune varianti dovute ai tempi, come Amigdalaria, Mendolaria, Mennulara. Tutti nomi che evidenziavano un importante presenza di mandorli sul territorio.

“La valorizzazione della mandorla – ha sottolineato il sindaco Ciminelli – è un progetto ambizioso di questa Amministrazione. Il riconoscimento della De.C.O. non è assolutamente un traguardo, ma solo un punto di partenza verso marchi più prestigiosi come I.G.P. e D.O.P.”. Il primo cittadino ha rimarcato l’importanza di investire su un’agricoltura di qualità per il raggiungimento di un vero benessere, uno sviluppo economico ma anche per un orgoglio identitario.

 

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