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Dolci e altre specialità, la “carica” dei 5047

dolci assortiti

Sono ben 5047 le specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale nel 2017 in Italia, Paese che detiene così il record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare. Ad affermarlo è Coldiretti, che spiega: “Questi è quanto emerge dal nuovo censimento delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato per lo storico appuntamento dell’anno internazionale del cibo italiano nel mondo, proclamato nel 2018”.

A fare la parte del leone, in questa speciale classifica, è proprio la categoria “paste fresche, pani e dolci”, che rispetto al precedente censimento, risalente al 2000, fa registrare un aumento del 165%, passando da 573 a 1.521 specialità alimentari tradizionali. Seguono poi “frutta e verdura” con un + 148% (da 577 a 1.424 specialità), “carni fresche e trasformate” con un + 78% (da 444 a 791), i “formaggi” con un + 33% (da 375 a 497) e quindi i “prodotti di origine animale (miele, etc.)” che passano da 63 a 167, le “preparazioni di pesci, molluschi e crostacei” che vanno da 51 a 159, “bevande, liquori e birre” che balzano da 68 a 149, i “grassi” che vanno da 20 a 47 e i “condimenti” che passano da 17 a 38.

“Grazie all’opera di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari – sottolinea Coldiretti – il numero delle tipicità regionali che l’Italia può offrire è passato dalle iniziali 2.188 del primo censimento nel 2000 alle 5.047, attuali con un aumento del 131% dei prodotti salvati dal rischio di estinzione”.

Il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha aggiunto: “Si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che il nostro Paese può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri. Il primato nei prodotti tradizionali si aggiunge a quello dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall’Unione europea, che hanno raggiunto quota 292, e ai 523 vini italiani Docg, Doc e Igt”.

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