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Ferrero mette nel mirino gli snack di Nestlé sul mercato Usa

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Potrebbero esserci presto altre novità da parte del colosso dolciario Ferrero in relazione alla sua presenza sul mercato americano. L’azienda di Alba, infatti, sta guardando con molto interesse il business degli snack sul mercato Usa, che Nestlé ha messo in vendita diversi mesi fa.

A riferirlo, tra gli altri, è il quotidiano economico Milano Filanza, che scrive: “…l’azienda piemontese da 10,3 miliardi di giro d’affari consolidato e con un ebitda di 1,6 miliardi è arrivata all’ultimo step nella trattativa con il colosso elvetico. A contendere la divisione snack e dolci di Nestlé (in portafoglio ha i marchi Butterfinger, BabyRuth, 100Grand, SkinnyCow, Raisinets, Chunky, OhHenry! e SnoCaps, oltre ad altri brand locali come SweeTarts, LaffyTaffy, Nerds, FunDip, PixyStix, Gobstopper, BottleCaps, Spree e Runts) che fattura 860 milioni di dollari, il 3% del giro d’affari complessivo generato delle attività americane, è l’altro big del mercato a stelle e strisce Hershey, il numero 2 del settore dolciumi. La sfida, come riferito dal sito specializzato Deal Reporter, è entrata nel vivo e sotto la regia di Goldman Sachs, advisor di Nestlé, potrebbe definirsi entro la metà di dicembre. Il valore dell’operazione si aggira sui 2,5 miliardi visto che l’ebitda delle attività poste in vendita dal gruppo elvetico è di 200 milioni di dollari e che il multiplo di settore, per l’individuazione dell’enterprise value dell’asset, si aggira sui 10,5-11 volte l’ebitda.

Se per il gruppo di Alba – prosegue il quotidiano economico – dovesse davvero andare in porto questa operazione, si tratterebbe del completamento del progetto di rafforzamento sul mercato americano. Visto che unendo le forze per gli snack Nestlé, Ferrero diverrebbe il terzo player del settore proprio alle spalle di Hershey (il numero 1 resta Mars). E nel caso di vittoria non è da escludere che la società italiana ripensi anche la struttura societaria in America con la definizione di un nuovo quartiere generale. Va detto che da quando è sulla tolda di comando, ossia dall’aprile 2011, Giovanni Ferrero ha dato una svolta alla strategia industriale dell’azienda dolciaria, avviando una campagna acquisti notevole. Dapprima, nel 2014, ha portato a termine l’acquisizione del gruppo turco Oltan (produttore di nocciole) che all’epoca fatturava 500 milioni di dollari. Poi, l’anno successivo è arrivata l’opa da 157,6 milioni di euro sulla britannica Thorntons (cioccolato), per consolidare la presenza nel terzo mercato di sbocco dopo gli Usa e la Cina, e l’acquisto della belga Eurobase International (specializzata nella produzione di basi per chewing gum). Uno shopping proseguito nel 2016 con l’ingresso nel perimetro aziendale della belga Delacre (biscotti), che ha garantito l’apporto di ricavi per 130 milioni e con la doppietta d’Oltreoceano completata quest’anno: il produttore di cioccolato d’alta gamma Fannie May (valore del deal 115 milioni di dollari) e appunto il deal miliardario Ferrara Candy”.

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